Siamo partiti dall’analisi degli stimoli che provengono dall’isola, dal faro e dal suo particolare contesto paesistico e dalle suggestioni ed evocazioni conseguenti. L’obiettivo che ci siamo proposti è di trasporre questi temi all’interno di una formulazione progettuale di riuso convincente in linea con il concept di club house ricevuto dai nostri committenti.
Ci è sembrato interessante pertanto approfondire il criterio con cui affrontare il progetto dell’uso degli spazi interni ed esterni introducendo la componente di “spazio flessibile” indirizzata verso tre-quattro direttrici di attività e fruizione da parte dei frequentatori del club, emerse dalla nostra analisi e che riteniamo possano coesistere, intersecarsi e non essere rigidamente distinte, in un’ottica di programmazione d’uso annuale e non solo stagionale della struttura.
Quindi, ad esempio, abbiamo immaginato l’organizzazione degli spazi legata alle attività orientate allo svago e al tempo libero (piscina, beach club, palestra, escursioni, etc) da un’altra ottica abbiamo immaginato l’utilizzo degli spazi per attività più legate alla ripresa del contatto con se stessi, alla conoscenza, alla meditazione (yoga, cura del corpo, fitness, centro di formazione, piccola biblioteca multilingua, etc). Ancora, un uso giornaliero per eventi anche con catering proveniente dall’esterno, concerti, spettacoli e festival.
Le suddette attività collegate alla conoscenza, al potenziamento e alla valorizzazione delle risorse locali.